"Un caloroso benvenuto in San Vito Chietino"
"Il Paese delle ginestre" come lo chiamava Gabriele d'Annunzio, è un'affascinante città sulla Riviera di Frentana, oggi importante centro turistico in quella parte della costa abruzzese chiamata Mediterraneo.
Il suo territorio è caratterizzato dalla presenza di vigneti e uliveti e la preziosa produzione di olio ha dato alla città il titolo di Città dell'Olio. Noto per le sue spettacolari vedette, su una costa monumentale, caratterizzata dalla presenza di strapiombi suggestivi, San Vito è rinomato per essere testimone della grande passione che D'Annunzio ha vissuto in questi luoghi con Elvira Leoni.
Affacciato sul promontorio strapiombante delle ginestre, si può scoprire il "trabocco" descritto da Vate "disteso sulle rocce, simile a un mostro in agguato, con le sue cento membra". Poco prima della deviazione per il "Belvedere", proprio sulla statale 16, si trova l'Eremo Dannunziano: la cascina dove il Vate si rifugiò con la sua amante e dove concepì la tragedia "Il trionfo della morte"
Antico borgo fortificato, Sanctum Vitum, è rimasto a lungo legato al destino dell'Abbazia di San Giovanni in Venere. A causa della sua distruzione da parte del Conte di Manoppello, i monaci benedettini donarono il villaggio alla città di Lanciano che, consapevole del dono che gli era stato dato, migliorò il porto marittimo e fece di San Vito la forza del suo traffico commerciale. Con la fase di declino degli scambi commerciali, il porto di San Vito non fu più utilizzato e fu venduto come feudo. Nel periodo del Risorgimento, il paese si è distinto per la sua lotta contro l'egemonia dei Borboni.